Islanda, l’isola dei quattro elementi
Penisola dello Sneafellsnes e porto di Stykkisholmur.
Sneafellsnes, dove gli elementi si fondono in un panorama unico.
In un paio d’ore di guida siamo nuovamente sulla costa d’Islanda, incorniciati da un’panorama mozzafiato, pronti ad entrare nella penisola dello Sneafellsnes. Lungo la strada costiera si susseguono spiagge battute dalla tempesta, usualmente dimora di colonie di foche, ma visto il meteo non oggi.
Raggiungiamo l’estremità occidentale della penisola, dove ha inizio il parco del Snaefellsjokull. La riserva prende il nome dal vulcano che, nell’opera di Jules Verne, fu il punto d’accesso per il “Viaggio al Centro della Terra”. Sfortunatamente però le nuvole ci impediscono di vedere la sommità innevata della vetta.
Nel parco facciamo sosta a Londrangar, un’alta scogliera a picco sul mare. Il punto panoramico dove ci fermiamo si affaccia sulle imponenti falesie che, in lontananza e nella tetra atmosfera, sembrano assomigliare ad una sinistra roccaforte. Il suono del mare in tempesta, che con enorme potenza si infrange contro la parete di scogli, fa in modo che questi attimi rimangano indelebili nella nostra memoria.
Ci rimettiamo in marcia proprio mentre inizia a nevicare. In pochi istanti la dolce nevicata si trasforma in bufera e il nevischio inizia ad attecchire al suolo, trasformando il paesaggio attorno a noi. Ci ritroviamo così in un paesaggio bianco, al centro della bufera di neve, da un lato le ripide montagne vulcaniche e dall’altro l’oceano in tempesta. Continuare a guidare è stato faticoso il paesaggio surreale ha ripagato ampiamente lo sforzo. Fortunatamente la strada da percorrere non è molta.
Lungo il tragitto costeggiamo Kirkjufell, la montagna considerata uno degli emblemi d’Islanda. Dopo la nevicata è completamente bianca. Più ci avviciniamo, più il profilo si snellisce fino ad assumere la sua famosa forma conica e slanciata. Ci fermiamo anche qui per fotografare Kirkjufell da punto più scenografico, dove delle piccole cascate arricchiscono il paesaggio, prima di proseguire per gli ultimi 10 chilometri che ci separano dalla nostra destinazione.
Stykkisholmur, un piccolo porto innevato.
Raggiungiamo così, poco dopo il tramonto, il piccolo paese di Stykkisholmur. La cittadina si presenta come un agglomerato di case prefabricate colorate e a ridosso del porticciolo. Il nostro hotel, l’Egilsen, è piccolo ma grazioso, in tipico stile Islandese. Veniamo accolti con calore dai ragazzi della reception, posiamo le valigie e ci precipitiamo a cena prima che i ristoranti possano chiudere le cucine. Il tipico ristorantino scelto da Marzia è lo Sjavarpakkhusio, proprio a due passi dall’hotel, ma per raggiungerlo dobbiamo affrontare la potente tempesta di neve. Entriamo di fretta nel locale che siamo bianchi di neve, e siamo fortunatissimi a trovare l’ultimo tavolo disponibile, anche perché la cena a base di granchio è ottima. Senza dubbio lo consigliamo a chiunque dovesse visitare Stykkisholmur.
A fine pasto sta ancora nevicando abbondantemente, quindi rientriamo in hotel, ancora una volta delusi dal non poter vedere l’aurora.
Il mattino seguente ha finalmente smesso di nevicare e non perdiamo l’occasione per visitare Stykkisholmur e il suo porticciolo. Dalla collinetta del faro possiamo ammirare lo spettacolare panorama sulla baia di Breidafjordur, costellata di isole, su cui Stykkysholmur si affaccia. Dopo una ricca colazione presso la pasticceria del paese ci rimettiamo in strada, lasciandoci alle spalle l’innevata penisola e tornando ai paesaggi erbosi dell’Islanda meridionale.
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Islanda, l’isola dei quattro elementi: Capitolo 1. Arrivo a Reykjavik, Borgarnes e pendici del Langjokull.
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Islanda, l’isola dei quattro elementi: Capitolo 3. Il circolo dell’Oro, l’imperdibile itinerario a due passi da Reykjavik.